“Torniamo alle radici della Vernaccia vinificata come il vino rosso. Secondo la tradizione si poteva bere solo quando era passata l’estate e se non era abbastanza gialla le si aggiungeva del caramello. Un bianco esuberante e ricco di spezie.”
“Torniamo alle radici della Vernaccia vinificata come il vino rosso. Secondo la tradizione si poteva bere solo quando era passata l’estate e se non era abbastanza gialla le si aggiungeva del caramello. Un bianco esuberante e ricco di spezie.”
“Il messaggio integro delle uve di Vernaccia. Il mosto fiore che va direttamente in vasca, senza passare dalla pressa. Si affina sulle sue fecce per esprimere la sua nobiltà. E’ il vino più puro e più bello della Vernaccia di San Gimignano.”
“La fermentazione in legno riporta la Vernaccia alle vinificazione degli antenati, dagli Etruschi e dai Templari. Dalle tecniche dei Templari riprende lo stile della Borgogna: un vino da formaggi, dal grande corpo e dal lungo retrogusto.”
“Per onorare la presenza dei Cavalieri Templari a Montenidoli, ecco dai tre vitigni della tradizione: Vernaccia, Trebbiano, Malvasia una vinificazione in legno. Un vino che oltre alla storia ci regala un grande bianco, dal fois gras al tartufo.”
“Ecco il vero bianco dei vecchi contadini di San Gimignano: prima della vendemmia del Chianti di uve bianche e rosse, si raccoglievano il Trebbiano e la Malvasia per fare qualche damigiana di bianco: è vino piacevole su qualunque piatto.”