Per noi vignaioli la stagione del vino 2023 si conclude festeggiando il nostro Santo Patrono
Vincenzo, il 22 gennaio. Quando i nostri mosti si sono fatti vino possiamo finalmente condividere
le nostre esperienze della passata annata. Come ogni anno ne parliamo adesso, prima di
tornare in vigna per ricominciare, con le nuove potature.
LE STAGIONI 2023
Inverno mite e senza neve.
Primavera fredda e piovosa: le rondini, hanno rinunciato alla loro prima nidiata…
loro già ben sapevano che stava arrivando il freddo…
L’estate torrida e mai prima un caldo così prepotente e spietato…
…ma… come sempre le nostre viti hanno trovato l’acqua di giugno in fondo alla terra…
La vendemmia è stata povera per le uve rosse; più ricco il raccolto dei i bianchi.
Poche olive sulle piante, perché la fioritura abbondante è stata decimata dalle piogge: poco olio.
LE NOVITA’
Le viti alle “Tre Marie”: abbiamo piantato un ettaro di Vernaccia e Trebbiano
su una terra sabbiosa e calcarea.
Abbiamo acquistato Il Capanno di Natalino, “l’Amato”: un ettaro di promiscuo inselvatichito,
un terreno, vicino ai vigneti della Fidanza, che vogliamo riportare a nuova vita.
SAN VINCENZO E I VIGNAIOLI
Nel 1975 si è riunito per la prima volta a Montenidoli un gruppo di vignaioli:
volevamo ritrovarci per festeggiare le fatiche dell’annata appena conclusa.
Da allora ogni anno ci siamo riuniti, con i nostri vini, per parlare di successi
e difficoltà, per farci coraggio e affrontare le sfide future.
Noi viviamo con la nostra terra, abbiamo imparato il suo linguaggio, e dove piantare le nostre viti.
La vite, il frutto magico di Ampelos, che dalle sue radici fa nascere l’uva e lo spirito del vino.
Sa trasformare la materia in luce, è il nettare profumato che crea armonie divine.
“Illumina la mente, riscalda il cuore, rinvigorisce il corpo” dice San Bernardo di Chiaravalle.
LA FONDAZIONE
In un’isola felice, circondata dai boschi, sopra San Gimignano, di fronte al Chianti Classico,
due gruppi di case in questo luogo incantato, aspettano anziani e giovani da tutto il mondo.
Conoscersi, ascoltarsi, diventare una “grande famiglia”, ambasciatori di condivisone e di pace.
C’è anche l’agriturismo dove accogliere professionisti per incontri, seminari, e trasmettere
nuovi messaggi.
Georges Moustaki nel 1972 componeva “La Mediterranée” e cantava:
“…ci sono degli olivi che muoiono sotto le bombe, là dove è apparsa la prima colomba…
…c’è una bella estate che non teme l’autunno nel Mediterraneo…”
DAI PRODUTTORI AL MERCATO
Noi vignaioli portiamo la fiaccola della vita, dell’amicizia, dei pensieri buoni.
Tocca ai nostri importatori vendere in tutto il mondo le nostre bottiglie.
Tocca ai giornalisti tenere alta la nostra bandiera, simbolo di amicizia, cultura, futuro.