Annata 2024 e San Vincenzo 2025

Il 22 gennaio si festeggia San Vincenzo, patrono dei vignaioli.
Per noi è la connessione tra l’anno passato e quello appena cominciato.
I giovani vini dell’ultima vendemmia si affinano in cantina, nei vigneti comincia la potatura per un nuovo millesimo. Nelle botti la memoria delle passate stagioni: il frutto di un lungo e appassionato anno di lavoro.
Nei campi l’amore alle nostre viti per preparare assieme un futuro ricco di speranze e aspettative.

MILLESIMO 2024

INVERNO mite, un caldo sole, qualche pioggia, due giorni di gelate.

PRIMAVERA freddo in aprile e solo alcuni temporali. La grandine è passata vicino ma senza toccarci.
Caldo e piovoso maggio: la vegetazione esplode con una esuberanza straordinaria.
La pioggia continua, ininterrotta in giugno, con gravi minacce di infezioni: una lotta continua e spietata.
Tanto lavoro ha avuto successo e le nostre viti sono cresciute sane e salvate da ogni pericolo.

ESTATE il caldo è arrivato ai primi di luglio ed è subito diventato solleone, caldo torrido, eccezionale,
fino alla fine di agosto, salvo due piovaschi: la vegetazione non soffriva, arricchita nelle radici dalle piogge primaverili.
Queste temperature eccessive hanno portato ad un lungo arresto della maturazione dei grappoli.

VENDEMMIA piogge continue che rendono difficile la raccolta.
Mai vista tanta uva bella e sana sulle nostre viti!

AUTUNNO una calda stagione che ha aiutato così tanti mosti in una regolare e felice fermentazione,
in vigna l’assenza di piogge ci ha permesso di preparare la terra alla nuova stagione.

PROBLEMI E SOLUZIONI
L’eccessiva produzione di frutta è dovuta probabilmente al caldo inverno seguito da tanta umidità in primavera.
Tanta uva, con un arresto di maturazione durante l‘estate, ci ha dato vini con poco alcool, poca struttura,
ma dei bei profumi.
Sarà una annata che potrà offrire un vino leggero, di piacevole beva, adatto al gusto della moda corrente.

NOVITA’
Un nuovo pezzo di terra si è aggiunto al vigneto delle “Tre Marie”, che vogliamo riportare a vita.
Nascosta tra i rovi, abbiamo trovato una croce e così lo abbiamo chiamato “Il Campo della Croce”

LA FONDAZIONE
La vendita dei magnum del Triassico e le donazioni ci aiutano a raggiungere il nostro grande obbiettivo.