“Il Templare”: per onorare la memoria dei Cavalieri Templari

Il templare
Toscana IGT bianco

Hugo e Bernardo, figli di ricche famiglie: dello Champagne il primo e della Borgogna il secondo, erano forse lontani parenti e, come tutti i giovani, erano pieni di energia e di necessità di esprimerla. In quegli anni, dopo il primo millennio, tutta l’Europa si risvegliava e la prima crociata aveva portato una ventata di spiritualità e di misticismo. Nel 1115 Bernardo, giovane monaco benedettino, con otto confratelli, fondava a Chiaravalle una comunità, che in pochi anni si moltiplicherà, fondando ovunque Monasteri Cistercensi. Nel 1118 Hugo de Payns, con nove amici, proteggendo i pellegrini disarmati nel loro cammino verso Gerusalemme, trovarono alloggio sui ruderi del Tempio di Salomone. Da allora furono chiamati i Cavalieri del Tempio. Nel 1128, al Concilio di Troyes, Hugo e Bernardo si incontrano. Bernardo detta la sua regola di povertà e di castità ai Cavalieri del Tempio, che vestiranno la tunica bianca di monaci, aggiungendo una croce rossa sul petto, segno dell’offerta del loro sangue a difesa della fede: si erano infatti costituiti monaci, ma anche guerrieri al sevizio del Papa. Grazie al bene comune e ai lasciti sempre più numerosi, si venne a formare la prima Banca, del nostro tempo. Per duecento anni i Cavalieri Templari si sparsero per tutta l’Europa e il Mediterraneo. Furono i guardiani e i controllori della sicurezza delle strade, che portavano dal Nord verso Roma e l’Oriente. San Gimignano era una tappa sulla via, una specie di Motel del Medioevo, occupato dai Templari. Come monaci erano tenuti a celebrare ogni giorno la Santa Messa e, proprio di fronte, sulla collina di Montenidoli, potevano procurarsi il vino. Coltivarono la vigna già piantata duemila anni prima dagli Etruschi, seguiti poi dai Romani. Sulle pendici la terra è ricca di sedimenti marini, proprio adatti a fare del vino bianco, che certo ricordava loro i sapori dello Champagne e della Borgogna. Un bianco dagli uvaggi di vernaccia, trebbiano, malvasia, Vinificato come allora in legno: ecco Il Templare, per ricordare la loro presenza su questa terra. Sul retro della nostra bottiglia abbiamo voluto trascrivere la regola di San Bernardo: “secondo necessità per cacciare il freddo” Il vino va bevuto secondo necessità per cacciare il freddo: il freddo della mente, del cuore, del corpo.
(In alto la foto – “Vigna del Templare”)