Una Vernaccia ambasciatrice di intelligenza

Corriere Fiorentino – Emiliano Gucci – 3 Maggio 2022

Elisabetta Fagiuoli è una della grandi donne del vino italiano e vorremmo cominciare dalla sua storia, che è forte e bella e tutta da raccontare, ma prima viene Montenidoli, ovvero la collina dei piccoli nidi, «un luogo straordinario, un’isola magica, e questa è la cosa più importante». Siamo immersi in 200 ettari di bosco che svettano sopra San Gimignano, tra Firenze e Siena, «una terra incontaminata, dove l’aria è pura, al riparo dal veleno chimico inventato dagli uomini. Noi qui non abbiamo portato niente, abbiamo soltanto ricevuto; alla terra ci siamo chinati per interrogarla e proteggerla, guidati dal tempo e dalle stagioni».
Le origini di questi declivi sono millenarie, le acque del mar Ligure ricoprivano le pendici del colle e ospitavano un gran numero di crostacei e molluschi, «gli abitanti più generosi», ricorda Elisabetta, «quelli che ci hanno lasciato sedimenti di grande varietà. Grazie a loro il suolo è sabbioso, calcareo, ideale per le nostre uve bianche», mentre salendo su, tra i 400 e i 600 metri, troviamo la roccia cavernosa del Triassico, «una terra rossa, ricca di minerali» e perfetta per le varietà a bacca nera. È assai più tardi rispetto a quei primissimi inquilini che giunsero gli uomini, innanzitutto gli Etruschi, «gente festosa che coltivava la vigna e amava banchettare: forse la Vernaccia (da vernaculus, che significa «del luogo») è stata originariamente introdotta proprio da loro. «Poi sono arrivati i romani, dei quali abbiamo trovato le monete seppellite sotto i nostri ulivi», altra pianta che dimora a Montenidoli da almeno 3 mila anni; «poi vennero i cavalieri templari, dalla Borgogna e dallo Champagne, quindi i nostri contadini e signorotti» in epoche più moderne.
«Il Novecento fu devastante, tra le due guerre mondiali e l’affermarsi delle industrie che portarono a spogliare le campagne di tutto e di tutti».


Continua sul Corriere della Sera – Economia di Martedì 3 Maggio 2022

Foto di Bruno Bruchi